Questo proverbio è meraviglioso, raccoglie in sè la parte migliore dei riti contadini per l’inverno. A gennaio si macella il maiale, il freddo aiuta a far penetrare il sale, fondamentale per la stagionatura di salami, lonzini, capocolli e prosciutti.
Il grano cresce al riparo dal freddo sotto la neve.
La polenta, condita con salsicce e costarelle del maiale di “casa” appena macellato, la fa da padrona in tavola.
Se poi è “Polenta di Mays Ottofile di Roccacontrada” è meglio.
Da 10 anni, il mese di febbraio, Arcevia celebra questa varietà di polenta, autoctona, salvata dall’estinzione da Marino Montalbini, in collaborazione con la Facoltà di Agraria del Politecnico di Ancona.
E’ una polenta che ha girato il mondo, fino in Giappone, che ha vinto disfide con polente molto più note e blasonate. Una polenta che piace insomma.
A noi piace moltissimo mangiarla nel mese di febbraio, nelle “Domeniche andando a polenta”, in cui i nostri ristoratori propongono menù a base di polenta, dall’antipasto al dolce. Ci piace mangiarla sul tagliere di legno, rossa o bianca, fare la scarpetta con pane di polenta e chiudere il pasto con la “Cicerchiata”. Ci piace molto cambiare ristorante ogni domenica, assaggiare menù diversi, innaffiati con i nostri migliori verdicchi. Ci piace la cura con cui i nostri ristoratori rispolverano le ricette delle loro nonne, offrendo menù antichi, con ingredienti ormai inconsueti, ma legati fortemente alla nostra tradizione contadina.
E prima e dopo pranzo amiamo guidare i nostri ospiti, o i turisti di passaggio, nel nostro territorio, far conoscere loro il nostro Centro Storico, i nostri Castelli, i sentieri dei nostri monti.
Se amate la tradizione, il cibo, l’arte, la storia e la natura vi aspettiamo nelle “Domeniche andando a polenta”!